Dita della mano di Antonio Scarpa |
Testa di Antonio Scarpa |
Uno dei gialli ancora oggi irrisolti all' Università di Pavia, sicuramente il più suggestivo, riguarda proprio la figura di Scarpa. Docente di Anatomia presso l' Ateneo pavese della facoltà di medicina egli fu sicuramente una figura geniale ed i suoi studi molto importanti per capire il funzionamento di quella macchina perfetta che è il corpo umano. La singolare vicenda, riguardante Scarpa riguarda il suo corpo, mozzato e conservato presso il Museo dell' Università di Pavia, sezione Anatomia, nelle parti che ancora rimangono: la testa e tre dita. Il mistero è fitto ed attorno a quei resti conservati sotto alcool sono nate leggende e dicerie, che come spesso accade sono sì frutto della più buffa fantasia, ma che talvolta nascono da un fondo di verità scarsamente trascurabile.
La leggenda che si mischia alla realtà ha inizio dalle lezioni tenute dal professor Scarpa presso l' odierna Aula Scarpa, nella quale venivano introdotti i cadaveri, molto spesso appartenenti a criminali o prostitute, perchè venissero ispezionati dal docente alla presenza dei laureandi. Qui tra puzzo e immagini dense di pathos, capitava sovente che parecchi tra gli studenti si sentissero male. La storia narra che il Professor Scarpa fosse molto duro con i suoi studenti negli esami e durante le lezioni, attirando su di sè molto più di semplici inimicizie.
Al momento della sua morte, Scarpa che aveva donato pressoché tutta la sua vita allo studio e alla ricerca decise di donare il suo corpo all' Università, perchè fosse anch' esso oggetto di studio prima della sepoltura, che doveva avvenire nel suo paese d' origine Lorenzaga di Motta di Livenza nel trevigiano. Ma la leggenda vuole che il corpo fu oggetto di scempio da parte di alcuni studenti, che non vedevano l' ora di vendicarsi dell' ingiusto ( a detta loro ) docente. Fu così che lo spedirono al paese d' origine ma una volta aperta la bara del corpo nessuna traccia: rimanevano solamente tre dita di una mano e la testa. Così il corpo fu rimandato in università ed una volta qui i resti vennero conservati sotto alcool e collocati presso il museo dell' università, dove ancora oggi sono conservati.
Ma qualcuno vuole addirittura che il corpo di Scarpa fosse stato ritrovato in una campagna vicina a Firenze e qui trafugato. Forse sono solo leggende ma questo è un fitto mistero al quale nessuno in tutti questi secoli è riuscito a dare una risposta certa.
La leggenda che si mischia alla realtà ha inizio dalle lezioni tenute dal professor Scarpa presso l' odierna Aula Scarpa, nella quale venivano introdotti i cadaveri, molto spesso appartenenti a criminali o prostitute, perchè venissero ispezionati dal docente alla presenza dei laureandi. Qui tra puzzo e immagini dense di pathos, capitava sovente che parecchi tra gli studenti si sentissero male. La storia narra che il Professor Scarpa fosse molto duro con i suoi studenti negli esami e durante le lezioni, attirando su di sè molto più di semplici inimicizie.
Al momento della sua morte, Scarpa che aveva donato pressoché tutta la sua vita allo studio e alla ricerca decise di donare il suo corpo all' Università, perchè fosse anch' esso oggetto di studio prima della sepoltura, che doveva avvenire nel suo paese d' origine Lorenzaga di Motta di Livenza nel trevigiano. Ma la leggenda vuole che il corpo fu oggetto di scempio da parte di alcuni studenti, che non vedevano l' ora di vendicarsi dell' ingiusto ( a detta loro ) docente. Fu così che lo spedirono al paese d' origine ma una volta aperta la bara del corpo nessuna traccia: rimanevano solamente tre dita di una mano e la testa. Così il corpo fu rimandato in università ed una volta qui i resti vennero conservati sotto alcool e collocati presso il museo dell' università, dove ancora oggi sono conservati.
Ma qualcuno vuole addirittura che il corpo di Scarpa fosse stato ritrovato in una campagna vicina a Firenze e qui trafugato. Forse sono solo leggende ma questo è un fitto mistero al quale nessuno in tutti questi secoli è riuscito a dare una risposta certa.